Amicus
Com'è
cominciata stravolta la tua giornata
eterno
infante, amico mio
una
spinta decisa per farti rotolare
dal
letto troppo alto
e
abbondanti provvigioni al metabolismo
in
corsa per vincere?
Chi
ha osato importunare il tuo riposo
di
arginale angelo
in
questo modo?
Con
smisurate grida, mi dici
hanno
preteso da te una mano
per
ogni cosa venisse loro in mente.
Caro
se
vuoi
puoi
descrivermi come ha proseguito la storia.
Dando
scalata agli imponenti sgabelli
per
fare gli occhi verdi e gli occhi blu
al
leggendario Re Lucertola?
Magari
per guardare da un'alta prospettiva
la
noia di un pomeriggio uguale a ieri
o
profondere amore
ad
uno spirito santo
tuo
simile
ballandogli
intorno
tenendolo
per mano
e
trattenendo nell'altra
il
tuo Marcellino trainato oltre
a
questo mucchio di ore di niente
dei
passatempi inventati nell'ozio.
E
se vuoi possiamo passarcela a bisticciare
io
e te
e
a vagabondare
sempre
all'intorno
da
marginali angeli di qui
che
hanno un filo attaccato addosso
e
poi la contendiamo ai fratelli topi
questa
fetta di terra in discesa.
Ma
ti dicevo che puoi passare
circa
quando ti pare
se
non mi fai arrabbiare
sono
stanca di tenere il muso
manco
fossi un animale.
Non
dire che non sai come volgere al meglio
queste
giornate nate sprecate
che
non ti sai più ingannare.
Non
cedere ai fantasmi
bianchi
impolverati
quando
già sogni ad occhi gonfi
seduto
in abbandono
seguendo
un pallone
che
rotola sullo schermo.
Affranta
conoscenza
ho
deciso che lo condividerò con te
il
tempo che tenevo per altro
ma
è troppo strano saperti indeciso
a
metà scala
mentre
valuti una merenda
di
pane e Nutella.
Guardo
fuori
quando
si fa buio
e
trovo pungente
come
avere un sasso intrappolato nella scarpa
saperti
impreparato alle freddezze del tramonto.
Dai,
raccontami
fanciullo
perso, chi gioca stasera?
Se
la vuoi guardare insieme, questa benedetta partita
farò
uno sforzo
e
se poi ti addormenti
e
io mi offendo
e
tu ci russi sopra, al mio sconforto
non
ci pensare su.
Ma
raccontami
come
va, stamattina
campione?
Con
quale potere
ti
hanno aperto gli occhi, questa volta?
È
lo stomaco a prenderti per la gola
o
si tratta della solita
vecchia
abitudine?
A
spodestarti dal tuo sonno dorato
con
maniere insopportabilmente forti
chi
ha provveduto, quest'oggi?
E
allora vieni
andiamocene
altrove
facciamo
colazione.
Tu
ti leggi un bel giornale rosa
io
ingurgiterò miele per sopportarti
così
presto, appena alzata.
Ma
vedrai che, comunque
noi
due insieme ce la faremo
a
far venire sera.
Amicus
Marce Notturne 2007 - 2011
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