L'Amoricida

All’inizio muovo
questa creatura spenta
fra i tavoli butterati
e la siedo sulle spine
di pinte di rame.
Lei si inginocchia
pronta
beve molto, si ristora
scherza, ride, apre la mente
sulle questioni, tutte le questioni
le escono di bocca soavemente.

Una figura brillante
in una sera premiata.
E i vestiti non sono ancora stati
tutti combinati
a sorprese.

Presidente fra presidenti.
Papa fra i papi.
Astro nel firmamento.
Dio di una sola valle
fra i molti credo.
Scuote sì il corpo intero
ma come starnuto
sulla linea del tempo.

L’Amoricida si appresta
mai troppo svelto
il suo mondo va avvitato
sopra un’impalcatura
che rimarrà scheletro
senza più spirito, un memento.
E se son rose
le sue rose
bevon dal cemento.

L’Amoricida






Commenti

Post più popolari